Emil Sinclair
Emil è un bambino quando comincia il racconto, è alla fine della tappa infantile della sua vita, in cui la spinta all’autonomia e al distacco dall’ala protettiva del clima familiare e dall’educazione ricevuta, è forte e pressante.In un turbine di interrogativi e dubbi irrisolti, il giovane è travolto dai cambiamenti che subisce la sua vita, sente che essa è incompleta all’interno della dimensione familiare. Durante l'adolescenza é lacerato da due mondi contraddittori , entrambi vivi dentro di sé.
Confuso su cosa ne sarà della sua esistenza, cerca costantemente la sua guida: tende ad aver bisogno della convalida di una figura più grande e ideale, e viene gradualmente guidato da personaggi come, Demian, Pistorius ed Eva. Max demian è colui che non solo guida Emil Sinclair verso lo svelamento di importanti verità esistenziali, ma diventa anche specchio di Emil, che interiorizzandone la presenza, anche nei momenti di lunga assenza, lo porta con sé sia nel suo inconscio (che glie lo rappresenta attraverso i sogni o incontri inaspettati), sia nel suo cuore, essendo legato a lui da una forte e sincera amicizia.
Emil ha la fragilità di chi abbandona le proprie certezze, di chi per disfarsene deve distruggere un mondo sicuro, per abbandonarsi all’ignoto, a ciò che ancora non conosce, ma che con i tempi della sua crescita, imparerà a capire. Il suo rapporto con l’altro sesso è complesso, pieno di ansie e timori, conscio che l’amore porta in sé quelle contraddizioni tra bene e male che lo arrovellano, egli vive relazioni platoniche e idealizzanti della donna, che nei sogni confonde con la figura materna.
Emil non smetterà mai di cercare ciò che è nascosto dentro di sé, ciò che lo posiziona rispetto al mondo e ciò che dà senso al vivere. “La vita di ogni uomo è un cammino verso se stesso, la prova di un cammino, il tracciato di un cammino nella luce, ciascuno come può." Una frase che da sola riassume il contenuto di "Demian" e addirittura forse di tutta la letteratura di Hermann Hesse.
Emil Sinclair , nel corso di tutto il romanzo non fa che cercare le strade verso se stesso, crescendo egli dovrà confrontarsi con lo sguardo degli adulti, e imparare a pensare, a farsi guidare dalla "sua voce interiore" di fronte agli eventi della vita.
Ma la via verso se stesso, Sinclair non la troverà nelle religioni, che siano attuali o del tutto scomparse (contrariamente al suo amico Pistorius). Né le troverà nell'esoterismo (a differenza di altri che credono nella magia bianca o nera). Perché il percorso che Sinclair inizia è quello che porta a sé stesso, un percorso tutto centrato su di lui e sulla sua interiorità.
Infatti il nostro protagonista, quando ha ormai perso di vista Demian, con il passare degli anni conduce una vita dissoluta di cui si vergogna, trascorsa nelle osterie e nelle taverne. A salvarlo dalle tenebre in cui stava precipitando all’epoca della sua vita da liceale lontano dalla famiglia, saranno infatti l’incontro con Demian, i suoi sogni, e la sua capacità di rappresentare le sue ossessioni attraverso l’arte. Si ricongiunge con il mondo della luce, attraverso il riconoscimento che il Divino assume in sé gli opposti, il bene e il male.
È un po' quello che fa la forza di "Demian" rispetto ad altri romanzi di Hermann Hesse: l'enfasi sull'individuo e le potenzialità che contiene. Il mondo accanto è solo decorazione, mascherata, un luogo popolato da persone che si sono smarrite, un'assemblea di individui che hanno rinunciato a portare avanti la loro ricerca interiore. Perché questa ricerca richiede una concentrazione tale che il contatto con il mondo diventa deludente quanto le persone che lo abitano.
Max Demian
Amico d’infanzia e mentore di Emil Sinclair, frequenta la stessa classe scolastica di Emil, e vive nella sua stessa città con la madre. Demian è descritto dai lineamenti androgini e delicati, non è chiara la sua età, sebbene appaia più maturo dei suoi compagni.Non frequentando la parrocchia, la famiglia è sospettata di essere ebrea, pagana, addirittura di adorare il Diavolo. Demian conduce Emil, progressivamente alla realizzazione di sé, può essere considerato come il giovane Daimon che lo accompagna.
Porta sul volto il Kainszeichen, il marchio di Caino, un segno infame ma invisibile, ciò che lo rende così singolare da pagarne il prezzo con il suo isolamento dai comuni mortali, mortali che superstiziosamente se ne proteggono dandogli un segno indelebile eppure così discreto. Il segno di Caino, che nell’uomo compiuto e realizzato, è il segno della libertà e della coscienza che appartiene solo a pochi tra gli uomini.
Beatrice
Giovane donna idealizzata da Emil che se ne innamora, senza mai conoscerla personalmente. E’ alta e slanciata, dai lineamenti sottili e delicati, che Emil adora. La figura di Beatrice è importante nel momento in cui il protagonista decide di riordinare la sua vita dissoluta che conduceva all’epoca in cui la incontra, riuscendo ad allontanarsi dal vizio grazie all’ossessione amorosa per la sua persona.Pistorius
Organista nella chiesa locale. E’ un uomo di grande cultura filosofica e teologica. Si esprime con le idee junghiane dell’epoca e gioca il ruolo dell’inconscio collettivo nella vita di ogni essere umano. Emil e Pistorius allacciano una profonda e breve amicizia. Pistorius propone ad Emil diverse teorie esoteriche e gli fa conoscere l’antico dio Abraxas.Eva
La madre di Max Demian, donna matura e bella, comprensiva e accogliente, che fa esplodere d’amore il cuore di Emil quando al termine del romanzo, questo capirà di non volere altro che essere ricambiato nel suo amore per lei.Knauer
compagno di scuola di Emil. È un giovane malato, piccolo e magro, con un comportamento piuttosto strano e inquietante; è un ragazzo un po' disturbato nella sua sessualità che vuole per vivere la pura castità. Tenterà il suicidio, che Emil riuscirà ad evitare.Abraxas
Divinità gnostica. Rappresenta la dualità degli opposti, bene e male, luce e oscurità, maschio e femmina integrati in un unico essere.E' un Dio noto ai mistici nei tempi antichi che contiene aspetti sia buoni che cattivi. Abraxas cattura l'immaginazione di Sinclair più del Dio cristiano, che è solo un Dio del bene, del santo. L'ultima parte degli anni della scuola di Sinclair viene spesa nella ricerca e nello studio di Abraxas.