Riassunto Il lupo della steppa
Il romanzo traccia il ritratto di un uomo di mezza età, Harry Haller, uno scrittore che arriva in una non precisata città europea per svolgere alcune attività letterarie e per «frequentare le biblioteche e ammirare le antichità» e si stabilisce in una pensione, prendendo una camera in affitto.Un giorno, all’improvviso sparisce dalla sua camera , lasciando in quel luogo, come suo unico ricordo, un manoscritto a cui aveva dedicato il proprio tempo nei mesi precedenti. In questo suo manoscritto, egli racconta della sua vita e della dualità della sua anima.
Harry Haller, battezzato "il lupo della steppa", è una persona estremamente schiva che ha alle spalle un divorzio da una donna vittima della follia. Si sente incompreso, da intellettuale disilluso che ha perso ogni interesse per la vita, è pessimista, nulla intorno a lui lo rende appagato né veramente felice e disprezza tutto il mondo in cui vive e gli individui che lo abitano. “Sono incapace di comprendere quali piaceri e quali gioie gli uomini cerchino nei treni e negli alberghi affollati, nei caffè dove risuona una musica opprimente e rauca, nei bar e nei music hall delle città…” scrive nei suoi taccuini .
Il lupo della steppa è dunque un essere lacerato da una doppia natura, una umana che è costretta a convivere con difficoltà con la società e una asociale, aspramente critica nei confronti dell’inetta cultura borghese. Vive circondato dai suoi libri e dai concerti di Mozart, le uniche gioie capaci di portarlo all’elevazione dell’ anima. Vive da recluso dilaniato da questa condizione, combattuto dai due aspetti della sua personalità che in lui si scontrano: quella di uomo raffinato e affabile e dall'altra, quella di "lupo della steppa", selvaggio e distruttivo. “Un animale smarrito in un mondo che gli è estraneo e incomprensibile”.
LA PREFAZIONE DEL CURATORE
L’opera ha inizio con La prefazione del curatore che è prima di tutto una sorta di premessa che ci presenta il personaggio principale.A seguito della prefazione, In questa prima sezione del romanzo, il narratore (che si definisce come il "curatore" del manoscritto di Harry) è il nipote della proprietaria della pensione dove risiede il protagonista, che ritrova il manoscritto di Haller abbandonato nella sua camera, dopo la sua scomparsa. L’uomo, inquietato e incuriosito, lo descrive dettagliatamente nei suoi modi burberi e scontrosi e introduce così i taccuini con le memorie che Haller ha abbandonato prima di andarsene e da cui parte la narrazione.
Harry Haller impressiona negativamente il nipote della padrona della pensione dove alloggia, probabilmente per lo sguardo un pò soddisfatto e un pò beffardo con cui esamina le persone, come se l’aspetto borghese e confortevole della casa gli sembrasse allo stesso tempo piacevole, ma anche estraneo e derisorio. Se Haller esamina tutto con l'ironia di un abitante venuto da un altro mondo, è perché appartiene davvero a un’altra dimensione, quella della pura intellettualità. Negando di continuo ciò che costituisce la felicità quotidiana degli uomini, sente di essere diventato un "lupo della steppa" inadatto a condividere gioie, pene o sentimenti con i suoi simili, sempre più solitario e condannato all'isolamento.
Solo di rado il narratore esprime il suo giudizio su Haller, che descrive come un uomo intelligente e premuroso, ma disturbato nello spirito. In questa parte del romanzo Haller viene descritto dallo sguardo esterno del suo vicino.
MEMORIE DI HARRY HALLER, SOLO PER PAZZI
Questi taccuini, che seguono la prefazione del curatore, compongono la parte principale del romanzo e descrivono la ricerca spirituale e iniziatica di Harry Haller.Egli analizza la sua solitudine nell’isolamento della propria stanza :
“Sì, potrei fare a meno della musica da camera e degli amici; era ridicolo essere consumato da un impotente desiderio di conforto. La solitudine è sinonimo di indipendenza (…). Faceva freddo, oh sì, ma era anche pacifico, meravigliosamente pacifico e immenso, come lo spazio freddo e pacifico dove gravitano le stelle”.
Si apre nuova sezione del romanzo quando una sera, avendo deciso di uscire di casa, Harry viene attratto dall’ insegna del "Teatro Magico",«Serata anarchica! Teatro magico! Ingresso libero non per tutti!». ma non riesce a varcare la soglia. Nei dintorni, incontra un misterioso sconosciuto, un mercante che, dopo una breve conversazione, gli offre un piccolo libro.
IL LUPO DELLA STEPPA-DISSERTAZIONE
Solo una volta rientrato nella sua stanza, Harry scopre che il libro racconta la storia della sua vita. Si tratta di un trattato dal titolo: «Dissertazione sul lupo della steppa. Soltanto per pazzi» e contiene una descrizione precisa e dettagliata delle due attitudini caratteriali di Harry: quella umana e quella lupina. Quel misterioso libro parla di lui!Il trattato, l'ultimo incastro narrativo, costituisce il fulcro della storia. Esso contiene una varietà di elaborazioni filosofiche e di meditazioni su problemi, virtù e difetti dei cosiddetti lupi delle steppe.
A causa della lettura di questo misterioso trattato regalatogli dallo sconosciuto mercante, il protagonista del romanzo non arriva più a conciliare i due aspetti opposti della sua personalità, e cede ad una profonda crisi d’identità.
Inoltre, nel trattato emerge un’idea che nel nostro personaggio diventa sempre più un’ ossessione: il testo racconta del suicidio del protagonista ed Harry comincia effettivamente ad abbracciare quest’ipotesi. Pian piano quest’idea si insinua ed Harry inizia a considerarla sul serio, come risoluzione ad ogni problema della sua vita deludente, diventata intollerabile e pesante da sopportare.
L’INCONTRO CON ERMINIA
Una sera, quando la situazione sembra volgere al peggio, Harry Haller, vagando per la città, incontra Erminia alla taverna dell'Aquila Nera . Erminia è una donna molto attraente e sensuale con la quale Harry si confida, fino a confessarle anche l’idea di volersi uccidere. La donna gli presta ascolto e lo consola facendogli capire il significato della vita e gli insegna che qualche volta è anche necessario ridere delle disgrazie, per poter essere felici. Lei gli fa comprendere che in fondo, vivere presenta tanti vantaggi ed è utile anche abbandonarsi al piacere delle piccole cose.Erminia pian piano gli fa riscoprire i piaceri della vita, facendogli anche recuperare, a modo suo, tutto il tempo perduto. La donna diventerà la sua "madre-amante", lei lo guiderà, come in una vera e propria iniziazione alla vita, gli insegnerà a ballare il fox-trott e lo avvierà ai piaceri dell'amore.
Inizia per Harry un inquietante percorso di ricerca per scoprire il complicato equilibrio tra corpo e mente senza il quale non è possibile raggiungere la completezza.
Harry comincia dunque a trasformare la sua vita, è convinto di avere finalmente recuperato la capacità di amare, che credeva perduta per sempre. Si dedica così ai piaceri quotidiani, riacquistando il gusto per la vita. La donna arriva anche a spingerlo a consumare sostanze stupefacenti e ad avere rapporti sessuali con amanti occasionali.
In principio Erminia diventa la sua amante, poi la donna gli fa conoscere la sua amica Maria con cui Harry poco più tardi, intratterrà una relazione. Il nostro protagonista impara a godere della pura sensazione fisica, dopo avere cercato di reprimerla, in particolare nel suo rapporto con Maria, ardente e sensuale, consapevole del fatto che fino a quel momento mai avrebbe accettato una relazione con “una donna che difficilmente avrebbe letto un libro".
Un altro importante incontro è quello che Harry fa con Pablo, conduttore del Magic Theatre, un musicista dedito al piacere del ballo, delle droghe, della musica incalzante e sensuale, un edonista con cui Harry intrattiene ricchi scambi su ciò che è arte e su cosa è la musica, riflessioni che rendono all’opera il suo valore artistico.
Incontrare questi personaggi di un mondo corrotto, danno la possibilità ad Harry Haller di riequilibrare le due nature estreme del suo essere: la natura antisociale, solitaria ed ascetica con quella più materiale e mondana espressione dei suoi desideri erotici. Tutto ciò lo porterà a trasformare " il suo modo di intendere, progettare e amare le cose ". Harry oserà ballare e ridere del lupo e dell'uomo.
Il romanzo presenta brani carichi di risate, all'interno del Teatro Magico, abbondanza di droghe e stati di trance tra realtà e finzione. Dunque pian piano si attenua il divario tra “beni terreni” e “beni spirituali”, tra natura e cultura.
“ Le tenere parole di Maria, il suo sguardo in cui sbocciava il desiderio, aprirono ampie brecce nell'edificio dei miei valori estetici.”
Haller si interroga sulla relatività del giudizio: "L'emozione viva e infantile di Maria che evoca la canzone americana non rappresentava forse un'esperienza artistica così pura e meravigliosa, così indubbiamente sublime come l’ insegnante che ascolta Tristano o l'estasi di un direttore d'orchestra che dirige la nona sinfonia? »
Erminia e il suo amico sassofonista Pablo dunque, gli insegneranno a trovare la pace tra corpo e mente, a riconciliarli in un nuovo equilibrio, facendo " il giochetto dell'esistenza immediata" attraverso il cinema, sale da ballo e cabaret. Nel corso di questa nuova "educazione" , l'apoteosi è la scena del gran ballo, in cui è descritta la sua euforia: farmi provare un sentimento che avevo sempre ignorato in 50 anni di esistenza, sebbene fosse familiare a qualsiasi ragazza o studentessa: era il sentimento della festa, l'ebbrezza del giubilo collettivo, il mistero della dissoluzione dell'individuo nella folla, di mistica unione attraverso la gioia condivisa.
A volte, nel paradosso del lupo della steppa, Harry sente la mancanza delle sofferenze passate e il desiderio di suicidio: "Desidero una sofferenza che mi dia la capacità e il desiderio di morire" Se il conflitto di personalità di Harry (che non è altro che l’alter ego di Hermann Hesse) sicuramente non si risolve alla fine del romanzo, invece si trasforma il suo mondo, diventando un mondo straordinario per il tempo di un'allucinazione.
IL TEATRO MAGICO
Una sera a tarda notte, Harry partecipa ad un ballo in maschera, in un luogo pieno di stanze e lunghi corridoi, da lì viene accompagnato ed introdotto nel “Teatro Magico” che si sta svolgendo nei sotterranei dell’ edificio, luogo che attira la sua attenzione, anche se all'inizio non aveva osato entrare. Il nostro protagonista entra in un mondo nuovo, dove tutto è possibile, dove affronterà molti dilemmi e dove non riuscirà più a riconoscersi, dove non saprà più chi é.Lo scenario è ricco di balli e risate, Harry affronta un domatore che vorrebbe addestrare il lupo della steppa, si ritrova circondato da tutte le donne che ha amato, discute con Mozart che lo sbeffeggia definendolo "malinconico pellegrino che si rifugia nella sua cella invasa dai libri".
In questo luogo Harry ritrova la fede nei suoi uomini immortali in una dimensione ideale in cui "solo una visione chiara e semplice sarebbe la legge dei rapporti umani".
Qui incontra l’amica-amante Erminia che si fa trovare vestita con abiti maschili, in compagnia dell’amica Maria. Harry all’inizio sembra contento di vedere le due donne ma poi comincia ad avere strane allucinazioni. Si susseguono scene di trance dove abbondano le droghe. Egli stesso è in preda all’effetto delle droghe che Pablo lo ha invitato ad assumere e comincia a fantasticare in un delirio immaginativo, vedendo Erminia mentre ha un rapporto intimo col musicista Pablo.
A quel punto, il nostro protagonista, in preda ad una febbrile gelosia, senza esitare, impugna un coltello e in pochi istanti pugnala la donna, uccidendola, quasi a voler realizzare il presagio espresso da Erminia quando, tempo prima, gli rivelò che lui avrebbe ucciso. Erminia muore in breve tempo. Harry, quando si rende conto di aver assassinato la persona che amava, realizza l'orrore del suo atto e chiede una punizione.
Sente di avere fallito una prova, rivelando quanto sia ancora prigioniero delle sue tensioni interiori, del suo pathos, del suo bisogno di colpa e di espiazione. In fondo ha mostrato soltanto la sua incapacità di liberarsi dal peso della serietà. Viene quindi condannato a “imparare a ridere” e in questo sarà guidato da Mozart.
Harry avrebbe dovuto ridere di se stesso, dei suoi sentimenti ridicoli e della sua gelosia fuori luogo, mentre invece si ritrova a dover scontare una condanna: quella della vita eterna, in cui i grandi uomini del passato, i suoi riferimenti letterari ed artistici come Goethe e Mozart, lo scherniscono invitandolo a non dare troppo peso ai fugaci sentimenti, a non prendersi troppo sul serio quando si trova di fronte alle contraddizioni della vita e alle disgrazie umane.
Infatti l’uomo non è né uno, né duale, ma lo compongono differenti ed infinite personalità. Egli può sopravvivere solo se riconosce questa frammentarietà e vi si abbandona. Questo l’insegnamento che permetterà ad Harry Haller di comprendere la complessità della vita.