la fattoria degli animali analisi
Pubblicato nel 1947, Animal Farm (la fattoria degli animali) è un romanzo satirico di George Orwell.I protagonisti del romanzo satirico sono gli animali, che si ribellano allo sfruttamento dell'uomo e cacciano il padrone della fattoria per instaurare una comunità dove ognuno contribuisce secondo le proprie inclinazioni e capacità e viene compensato in base ai propri bisogni.
Il racconto è una allegoria delle rivoluzioni che si sono susseguite nella storia, che sistematicamente si sono trasformati in regime. In particolare l'allusione della fattoria degli animali è nei confronti della rivoluzione russa.
Nel corso della storia, una volta compiute,talvolta anche con nobili propositi, le rivoluzioni si trasformano in dittatura.
animal farm analisi tematiche principali
La rivoluzione Sovietica e il socialismo.La fattoria degli animali è una satira dei governi totalitari nelle loro varie sembianze.
Tuttavia, Orwell scrisse il romanzo per un motivo ben preciso: metterci in guardia dallo stalinismo. Per questa ragione la pubblicazione del libro fu ostacolata, giacchè gli alleati, quando il libro era pronto per essere pubblicato, stavano cooperando con l'Unione Sovietica.
Gli animali della fattoria rappresentano personaggi storici: Karl Marx è il Vecchio Maggiore, Leon Trotsky è Palla di Neve mentre Stalin è Napoleon. La somiglianza di alcuni eventi del racconto con alcuni eventi della storia dell'Unione Sovietica è innegabile.
La caduta dell'oppressore umano (il fattore Jones) per mano di una coalizione democratica di animali, da vita ad una società ideale. Tuttavia presto i maiali, proprio come la l'intellighenzia sovietica, prendono sempre più potere, fino a diventare essi stessi dittatura. Sebbene Orwell credeva con convinzione agli ideali del socialismo, egli sentiva che l'Unione Sovietica gli aveva realizzati in maniera perversa e ipocrita; l'ipocrisia è rivelata dalla sistematica trasgressione dei sette comandamenti e della loro successiva modifica.
i regimi totalitari
Orwell ritiene che i regimi totalitari sono inevitabili. Questo pessimismo deriva dall'essere stato testimone dei regimi di Hitler e Stalin, oltre che della guerra civile spagnola. Oltre che in Animal Farm, questa visione emerge anche dal romanzo 1984.
Nella fattoria degli animali, dopo la caduta del regime totalitario di MR Jones, assistiamo presto alla scena in cui i maiali prendono il latte fresco e le mele, giustificando il trattamento di favore a loro riservato con la loro superiorità: essi sono intelligenti, quindi hanno necessità di più nutrimento per il loro intelletto. Ovviamente, non vi è base scientifica in questo, ma il resto della fattoria è troppo ignorante per capirlo.
Come i politici, i maiali usano la retorica per manipolare gli altri e, mossi da una insaziabile fame di potere, si celano dietro motivi altruistici e nobili ideali. Gli oppositori vengono cacciati con false accuse (Palla di Neve viene additato come causa di tutti i mali). I maiali trasgrediscono i sette comandamenti, e per legittimare le loro azioni cambiano i comandamenti stessi. Nella scena finale del libro i maiali sono diventati simili e si comportano come gli esseri umani: le leggi del potere sono inesorabili, e la rivoluzione, compiuta con nobili intenti, consegna un potere che non può prescindere dalla propria natura per essere conservato, così, il potere cambia chi lo detiene, che diventa a sua volta dittatore se non intervengono forze dal basso ad equilibrarlo.
Uno dei mezzi di cui i regimi si servono per accrescere il loro potere è il negare la cultura al popolo: i maiali, dopo avere imparato a leggere e scrivere dai libri per bambini trovati nella casa di MR Jones, distruggono i libri in modo che gli altri animali non possano a loro volta istruirsi.
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il controllo tramite violenza e terroreI dittatori usano la violenza ed il terrore per spaventare i cittadini e sottometterli. Proprio a causa dalla violenza di Mr Jones nasce la rivolta all'inizio del romanzo. Una volta che i maiali prendono il controllo, anch'essi scoprono l'utilità del terrore e della violenza per controllare gli altri animali: essi effettuano esecuzioni di pena di morte pubblicamente, anche per il semplice sospetto di essere un traditore. Ai sospettati, prima della pena di morte si estorce una confessione di colpa con la tortura, anche quando non vi è nessuna colpa commessa.
Il terrore deriva anche dalle minacce e dalla propaganda. Ogni volta che qualcuno tento di risolvere qualche ingiustizia, viene minacciato il ritorno di Mr Jones, ma anche quello di Palla di Neve, il nemico immaginario a cui vengono addossate tutte le colpe delle cose che non funzionano.
sfruttamento e diritti umani
Lo sfruttamento è il tema che unisce gli animali della fattoria prima della rivolta. Fino a quando gli animali non sono consapevoli di essere sfruttati, essi non si ribellano. In seguito al discorso del Vecchio Maggiore, gli animali capiscono di essere sfruttati e che lo sfruttamento non è una condizione inevitabile, ma solo una condizione temporanea e sovvertibile di una classe sociale che si appropria della ricchezza e della libertà di un'altra classe sociale.
la fattoria degli animali significato
In un regime oppressivo vi è carenza di diritti umani, e non è detto che guadagnando la libertà si diventi necessariamente ricchi, è comunque meglio essere poveri e liberi che poveri e sfruttati.Sotto il regime dei maiali, tutti gli altri animali sono sfruttati tranni gli stessi maiali. Anche i cani, che collaborano con i maiali e terrorizzano gli altri animali, sono sfruttati; lo sfruttamento dei cani è anche peggiore di quello degli altri animali, in quanto i cani vengono trasformati in un mezzo di terrore e morte.
La popolazione partecipa e rende possibile lo sfruttamento, come vediamo nella scena in cui si costruisce una scuola per i giovani maiali, in cui non avranno accesso i figli di coloro che la hanno costruita. In tale scuola i giovani maiali verranno indottrinati ed impareranno lo sfruttamento degli altri a loro vantaggio.
La fattoria degli animali: personaggi
Il fattore JonesE' il proprietario della fattoria. Un ubriacone che sfrutta eccessivamente i suoi animali, talvolta torturandoli. Rappresenta la corruzione del governo che scatena la rivoluzione. Più precisamente, rappresenta lo zar Nicola II di Russia.
Napoleone
Il carattere battagliero e prevaricatore di Napoleone, privo di remore morali, permette a Napoleone di essere temuto e rispettato dagli altri animali della fattoria sia prima che dopo la rivoluzione. Tale carattere compensa una notevole mancanza di intelligenza. A differenza di Palla di Neve e del Vecchi Maggiore, che credono con la rivoluzione di costruire una vita migliore, Napoleone è solo un cinico opportunista.
A solo beneficio dei maiali, Napoleone caccia Palla di Neve dalla fattoria, modifica le regole, riscrive la storia. Riempie di privilegi se stesso e coloro con cui spartisce il potere (gli altri maiali e i cani). Alla fine si accorda con gli umani che prima aveva combattuto, diventando come loro.
Anche se il nome richiama quello di Napoleone Bonaparte, questo personaggio rappresenta Stalin, per via della mancanza di ideali e per le atrocità commesse verso il popolo.
Il Vecchio Maggiore - Old Major
Un maiali molto anziano e rispettato per la sua saggezza. Il maggiore ha dodici anni, ed è il maiale più anziano della fattoria, racconta di aver avuto oltre quattrocento figli. Pochi giorni prima di morire, nel primo capitolo racconta il suo strano sogno, che ispirerà la rivoluzione.
Il maggiore rappresenta due figure storiche: 1) Karl Marx, le cui idee saranno di ispirazione per la rivoluzione
2)Lenin, che morirà in pochi anni dopo la rivoluzione, lasciando Trotsky (Palla di Neve) e Napoleon (Stalin) a competere per la guida del regime.
Palla di Neve (Snowball)
Un giovane maiale, più intelligente e onesto di Napoleon, tuttavia con meno carattere. Brillante oratore, Palla di Neve rappresenta Leon Trotsky, un rivoluzionario onesto che mira al benessere della popolazione. Le sue idee non vengono capite dagli altri e Napoleone, percependolo le sue idee come pericolose per il regime che vuole instaurare, lo caccia.
Napoleone userà i progetti e le idee di Palla di Neve spacciandole come proprie, ed accuserà Palla di Neve di tornare durante le notti per compiere sabotaggi alla comunità, attribuendo la colpi di qualsiasi male a Palla di Neve, che assumerà la funzione di capro espiatorio o nemico del popolo.
Clarinetto (Squealer)
Con i suoi modi espressivi, la sua voce urlante, e le sue abili doti oratorie, Clarinetto fa propaganda per Napoleone.
Gli altri maiali, quando parlano di Squealer, lo descrivono uno capace di trasformare il nero in bianco. Il suo linguaggio è ambiguo e falso e riesce a manipolare masse credulone e ignoranti.
I suoi messaggi sono illusioni che danno false speranze agli animali della fattoria, dandogli così la forza di sopportare il loro sfruttamento. Convince gli animali sfruttando la paura verso esseri umani diffusa tra gli animali, minacciando il ritorno del fattore Jones.
Beniamino (Benjamin)
L'asino, l'animale più anziano della fattoria, è testardo e irascibile. Tuttavia è anche intelligente, essendo l'unico animale (oltre ai maiali) capace di leggere. Non ride mai, preferendo fare commenti cinici. Nonostante il suo carattere poco amichevole, è leale nei confronti di Boxer e tenta di salvarlo. Beniamino rappresenta l'apatia, ritiene che la vita sia per sua natura durissima e gli sforzi per cambiarla sono inutili. Questa concezione è quella dello stesso Orwell, convinto che i totalitarismi prenderanno il controllo dell'occidente.
Gondrano (Boxer)
Gondrano è un enorme cavallo dal fisico possente e forzuto. Di aspetto stupido e non dotato di particolare intelligenza,è comunque molto rispettato per la sua umiltà ed onestà, e soprattutto per la sua dedizione al lavoro.
Le sue massime sono 'lavorerò più duramente' e 'Napoleone ha sempre ragione'. Seppur spinto dai nobili ideali della rivoluzione, Gondrano accetta le azioni del potere senza spirito critico, accettazione che è la madre dei regimi totalitari. L'unica volta in cui dubita della propaganda è quando i revisionisti riscrivono la storia di Palla di Neve, le cui gesta in battaglia vengono screditate, ma alla fine smette di dubitare in quanto è Napoleone stesso a dirlo.
Un giorno, mentre compie il suo dovere, delle pietre lo feriscono rendendolo inabile al lavoro, ed i maiali lo mandano mandano al macello, con il ricavato compreranno una cassa di whisky. Muore senza avere capito che gli ideali della rivoluzione sono corrotti, e che è necessario non accettare passivamente ciò che il potere dice o fa.
il gatto
E' il solo gatto della fattoria. E' pigro e indifferente, tuttavia partecia alla battaglia della stalla.
' Fin sa subito fu evidente che tutte le volte che vi era da fare qualche lavoro, il gatto non era reperibile. '
Berta, Clover
Berta è una cavalla, la fedele compagna di Boxer, figura materna anche per gli altri animali della fattoria. Come boxer, non sa leggere, e chiede a Muriel di leggere i comandamenti modificati dai maiali. Capisce che ci sono delle contraddizioni ma ha paura di combattere per ripristinare i comandamenti originali.
Berta rappresenta quelle persone che capiscono le bugie del regime sui suoi successi e sulla coerenza con i valori che hanno causato la rivoluzione, ma sono troppo deboli per cambiare le cose e si prestano ad essere manipolate o sfruttate.
i cani e le pecore
I cani sono nove cuccioli che Napoleone confisca ed addestra, trasformandoli in bestie feroci. I cani sono gli unici, oltre ai maiali, a godere di certi privilegi. Tra i doveri dei cani vi è quello di eseguire le pene capitali, sbranando gli oppositori del regime. Vi è analogia dal comportamento dei cani e quello del KGB, l'agenzia creata da Stalin per commettere atrocità sul popolo sovietico.
Le pecore fanno parte dello stesso gruppo dei cani. Mentre i primi rappresentano la polizia corrotta dal regime, le pecore sono il simbolo di masse facilmente influenzabili da semplici slogan o concetti demagogici.
Minimus
Un maiale con il notevole dono di comporre canzoni e poesie. Siede vicino a Napoleone durante le riunioni. Minimus simboleggia l'intellettuale asservito al regime, e compone canzoni e poesie per la propaganda. Sebbene dal romanzo non emerga la sofferenza di Minimus per il suo ruolo nel regime, egli rappresenta gli intellettuali che vivevano in Unione Sovietica, costretti ad usare il loro talento per esaltare il comunismo piuttosto che esprimere i loro sentimenti o i le loro credenze.