favole di esopo con morale
la volpe e l'uva
Una volpe affamata, come vide dei grappoli d'uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado.Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi».
Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze.
LA FORMICA E LA CICALA
Le formiche stavano passando una bella giornata di inverno ad asciugare il grano raccolto in estate. Una cicala, che stava morendo di fame, passò vicino e pregò seriamente per un poco di cibo. Una formica chiese: perche' non accumuli cibo durante l'estate? e la cicala rispose che non aveva avuto abbastanza tempo libero, poichè passava le giornate cantando. Le formiche allora dissero, deridendola: se sei stato cosi' sciocco da passare l'intera estate cantando, devi danzare senza cena verso il letto durante l'inverno.morale:coloro che in tempi di abbondanza non pensano al futuro,in tempi di carestia devono sopportare atroci sofferenze
L'UOMO CALVO E LA MOSCA
c'era una volta un uomo calvo ,che sedeva dopo il lavoro in un caldo giorno d'estate. Una mosca si avvicinò ronzando intorno alla sua testa pelata, e punzecchiandolo da parte a parte. L'uomo armò un colpo verso il suo piccolo nemico, ma colpi' col palmo la sua stessa testa. Di nuovo, la mosca riprese a tormentarlo, ma questa volta l'uomo si fece piu' saggio e disse:(morale):offenderai solo te stesso se fai caso agli spregevoli nemici.
IL PIPISTRELLO E LE DONNOLE
Un pipistrello che cadde sul pavimento e fu catturato da una donnola, quando stava per essere ucciso ,supplico la donnola di risparmiare la sua vita. La donnola rifiutò, dicendo che era per natura nemica degli uccelli. Il pipistrello le assicurò che non era un uccello, bensi un topo, ed in questo modo ebbe salva la vita. Dopo breve tempo fu catturato nuovamente, ed implorò allo stesso modo di salvarle la vita e di non mangiarla. La donnola dice che aveva una particolare ostilita' nei confronti dei topi. Il pipistrello assicurò che non era un topo, ma un uccello, ed in questo modo ebbe nuovamente salva la vita.morale:la favola dimostra che non bisogna ricorrere sempre agli stessi espedienti,ma adattarsi alle circostanze , per potersi sottrarre dai pericoli.
I PIPISTRELLI,GLI UCCELLI E LE BESTIE
Un grande conflitto stava per terminare tra gli uccelli e le bestie. Quando i due eserciti furono riuniti insieme, i pipistrelli esitarono sullo schieramento a cui unirsi. Gli uccelli che passavano sopra il nido di un pipistrello dissero: vieni con noi, e il pipistrello rispose : io sono una bestia. Più tardi ,alcune bestie che stavano passando più in basso di lui dissero: vieni con noi, ed il pipistrello rispose : sono un uccello. Fortunatamente, all'ultimo momento la pace fu fatta, e nessuna battaglia ebbe luogo, così i pipistrelli andarono dagli uccelli per unirsi alla loro esultanza, ma quelli tutti si rivoltarono contro di lui e dovettero scappare via. Il pipistrello allora andò dalle bestie, ma presto dovette battere in ritirata, altrimenti le bestie lo avrebbero strappato a pezzi.morale: ah,disse ,il pipistrello,adesso capisco. Colui che non è ne l'una ne l'altra cosa, non ha amici.
eracle e il carrettiere
Un carrettiere stava guidando un vagone lungo una linea di campagna, quando le ruote si affossarono profondamente dentro un solco. L'autista campagnolo, stupefatto e scioccato, stava a guradare il vagone, senza fare niente per trarlo fuori dal solco, tranne che gridare per chiedere l'aiuto di ercole, in modo da indirlo a venire per aiutarlo. Ercole, si dice,apparve e si rivolse a lui: metti le tue spalle sotto le ruote, mio uomo. Pungolo per i tuoi buoi, e non pregare piu' per il mio aiuto, fino a quando avrai fatto del tuo meglio per aiutarti, altrimenti d'ora in avanti pregherai in vano.morale: l'aiuto di se stessi e' il migliore aiuto.
l'orso e la volpe
Un orso si vantava molto del suo amore per gli esseri umani, dicendo che di di tutti gli animali lui era il piu' tenero nei confronti dell'uomo, e per questo motivo l'uomo avela un tale rispetto per colui che non avrebbe neanche toccato il suo corpo morto. Una volpe ,sentendo queste parole disse con un sorriso all'orso: oh,magari tu sbranassi i morti e non i vivi!morale:la favola svergogna i potenti ipocriti e vanagloriosi
il ragazzo che cacciava le locuste
un ragazzo stava cacciando le locuste. Ne aveva catturato un buon numero, quando vide uno scorpione e, scambiandolo per una locusta, stese la sua mano per prenderlo. Lo scorpione, mostrando il suo aculeo disse: almeno lo avessi fatto, che avresti perduto me e tutte le cavallette che hai preso.morale:non bisogna comportarsi allo stesso modo con i buoni e con i cattivi
favole con morale
altre frasi celebri di Esopo con moraleil carbonaio e il lavandaio
Un carbonaio ,continuava a svolgere il suo commercio nella sua casa. Un giorno incontrò un amico, che era anche suo vicino di casa, un lavandaio, e gli chiese di andare a vivere con lui, il che gli avrebbe resi vicini ancora migliori, inoltre i loro costosi lavori domestici sarebbero diminuiti. Il lavandaio replicò: l'accordo e' impossibile, per quanto io sia preoccupato, perchè qualsiasi cosa io sbiancherei, tu la renderesti nuovamente nera con la tua carbonella.morale: non si possono mettere insieme cose troppo opposte.
una volpe,vedendo un serpente coricato,fu preso d'invidia per la sua lunghezza e le venne voglia di uguagliarlo : si stese giu' vicino a lui e cerco di tendersi,fino a che, per gli eccessivi sforzi la malaccorta crepò. Questo capita a coloro che si mettono a gareggiare con i piu' forti, prima di raggiungerli vanno in malora.
Due uomini disputavano se fosse un dio piu' potente Teseo oppure Eracle. Gli dei si sdegnarono contro i due litiganti, e Teseo si vendico sul paese dell'uno,eracle su quello dell'altro.
Le discordie dei loro dipendenti invitano i potenti alla violenza contro i sudditi.
un atleta del pentatlon che ,per scarso valore, veniva spesso fischiato dai cittadini, se ne andò un bel giorno all'estero. Dopo qualche tempo ritorno in patria, vantandosi che prodezze ne aveva compiuto in molte citta', ma a Rodi in particolar modo aveva spiccato un salto di tale altezza che non vi era olimpionico in grado di eguagliarlo; cosa ripeteva ,di cui quello che eran stati spettatori avrebbero' potuto far testimonianza,se mai fossero venuti al suo paese. Allora uno dei presenti lo interruppe ,dicendo: "ma se e' cosi' che bisogno hai di testimoni? Metti che rodi sia qui' e salta".
qualsiasi discorso e' superfluo ,la dove e' possibile la prova dei fatti.
un ricco ateniese compiva ,insieme con altri passeggeri,un viaggio per il mare. Ci fu un naufragio. Mentre tutti gli altri nuotavano, l'ateniese continuava ad invocare Atena, facendole un monte di promesse, se mai riuscisse a salvarsi. Allora uno dei naufraghi, che stava nuotando li accanto gli disse: "intanto che chiami Atena, muovi un poco le braccia anche tu!"
noi pure, dunque,oltre che a pregar gli dei dobbiamo provvedere personalmente i fatti nostri. Ë preferibile guadagnarsi il favore del cielo coi propri sforzi, anziche' esser salvati dalla divinita' mentre noi trascuriamo i nostri stessi interessi. Quando capita una disgrazia dobbiamo aiutarci con tutte le nostre forze e ,cosi' facendo,invocare anche l'aiuto di dio"
Un contandino, giunto ormai alla fine della vita, volendo che i figli si facessero esperti nella coltura dei campi, li chiamò a se e disse a loro: "figli miei,io me ne vado,ormai; voi cercate nella vigna e troverete tutto cio' che vi tengo nascosto."
Quelli pensarono che in qualche punto fosse sepolto un tesoro, e, appena morto il padre, misero sotto sopra con la vanga tutta la vigna. Tesori, naturalmente non ne trovarono; pero' la vigna, vangata a fondo, produsse una straordinaria quantita' d'uva.
la favola mostra che per gli uomini il lavoro costituisce un tesoro.
Esopo visse nel sesto secolo avanti Cristo, ed e' considerato l'autore di centinaia di favole, aventi come protagonisti soprattutto animali, ma anche uomini, dei ed esponenti del regno vegetale.
Le favole di Esopo sono accompagnate dalla morale, un consiglio di uso pratico da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, e che interpretava il comune sentire del tempo in cui la favola era stata scritta.
Queste favole hanno avuto una influenza enorme sulla cultura occidentale, e sono tuttora attualissime e popolarissime. Non vi e' nessuno che,anche inconsapevolmente, non usi espressioni o riporti la morale contenuta in qualche favola ,che spesso e' stata assorbito da modi di dire ,proverbi e aforismi.
Tuttora sono fonte di ispirazione per l'arte contemporanea,in particolare il cinema e il teatro, oltre che la letteratura. Di Esopo non esistono dei manoscritti, ed anche le poche favole che potrebbero in teoria assere attribuite al suo pensiero, sono state plagiate e modificate nei secoli; la maggior parte delle centinaia di favole sono state aggiunte al corpo originale nei secoli.
Nonostante sia in dubbio l'esistenza stessa di Esopo (ipotesi peraltro suffragata anche da Martin Lutero), esiste ,comunque, una biografia mitica relativa ad Esopo, circondata da innumerevoli ipotesi ed interpretazioni, che hanno contribuito ad accrescerne e tenerne viva la fama.
Il nome Esopo deriva dal greco arcaico che si traduceva come Etiopia, da qui' le speculazioni sulla presunta origine africana di Esopo. La prima menzione di Esopo si ha grazie allo storico Erodoto,ma vi sono allusioni ad Esopo anche da parte di Aristofane,Senofonte, Platone e Aristotele,tra gli altri.
L'autore delle favole sarebbe nato in schiavitu',e spesso rappresentato deforme e ritenuto incapace di parlare (secondo alcuni perche' muto, per altri a causa di una enorme balbuzie).
Un dio tolse da lui questo problema,cosi' Esopo acquisi' il potere della parola, che seppe esercitare egregiamente,a tal punto che supero' il suo stesso padrone (probabilmente un filosofo) , il quale decise di restituirgli la sua liberta'.
Esopo ebbe quindi modo di esercitare la sua influenza sui contemporanei, che lo apprezzavano, anche se il suo modo di mettere in luce i difetti del suo tempo,con ironia e sarcasmo, gli valsero spesso dei guai e l'ostilita' da parte dei suoi contemporanei.
Anche la morte di Esopo e' fonte di molteplici teorie ,una delle quali, seppur ampiamente contestata,viene attribuita ad una esecuzione da parte della giustizia di Delfi, a causa del furto di un calice prezioso, di oro o argento.
La pena fu di essere gettato da una rupe a Delfi. Si dice, inoltre, che come per punizione per avere ucciso il grande favolista, gli dei mandarono una carestia che fu causa di miseria e morte.