regina mab
Già nel diciasettesimo secolo ci sono dei riferimenti letterari e, nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, la regina Mab è presente talvolta in opere teatrali e cinematografiche.
Nel caso Del Romeo e Giulietta, le parole sulla regina mab sono dette da Mercuzio in uno dei monologhi più celebri della storia del teatro, riportato anche in fondo a questa pagina col testo originale a fronte. In questo monologo la regina Mab è descritta come una minuscola creatura che si posa sui volti dei dormienti e ne realizza i desideri in sogno, per poi svegliarli di soprassalto e farli riaddormentare.
In qualche occasione è portatrice di sventure . Il prolisso poemetto che Shakespeare fa pronunciare a Mercuzio parla di sogni, e Shakespeare usa degli stratagemmi per fare in modo che il lettore ricordi lungo tutta tragedia questo monologo, che fa presagire il destino dei due amanti.
la grotta della regina mab
mercuzio romeo e giulietta
Nel momento in cui mercuzio parla della regina Mab, Romeo ha il presentimento di disgrazia, riguardo alla festa dove incontrerà Giulietta per la prima volta, a causa di un sogno che ha fatto. Questo infastidisce Mercuzio, che non riconosce la premonizione dell'amico Romeo, ed imputa al "mal d'amore" i funesti pensieri. Mercuzio,risponde che i sogni spesso sono bugiardi, e da il via al discorso che condizionerà l'andamento della scena. Fino ad ora, la conversazione era quella tipo di un gruppo di adolescenti che si pavoneggiano lunga una passeggiata in strada, in modo rilassato, semplicemente.Il monologo di Mercuzio è ridondante, aperto a molte interpretazioni. Il discorso della regina Mab è totalmente fantasioso, come se fosse detto ad un bambino, descrivendo questa piccola creatura che vola attraverso l'aria in una piccola carrozza guidata da un moscerino. Il discorso sembrerebbe a prima vista affascinante, ma ad una attenta analisi non lo è affatto. Ad esempio, la copertura della carrozza della regina è fatta di ali di cavallette, il che implica che qualcuno deve avere staccato le ali dalle cavallette per farle. Lo stesso per le gambe di ragno, o le ossa di grillo, altri elementi costruttivi della carrozza.
la regina mab nelle rovine
Queen Mab in the Ruins
Mercuzio fa notare che il cocchiere è circa grande quanto la metà di un piccolo verme, estratto da un unghia di un pigro dito di una bimba. Ma puo' essere, un verme, estratto dal dito di una bimba ancora viva? Ed ancora, Mercuzio ci propone un diluvio di immagini che sono in contraddizione con la storia infantile che sembrerebbe raccontare : i soldati sognano la guerra, ma non semplicemente di partire per la guerra, ma il suo più intrinseco significato, gole tagliate.
In altre parole, Mercuzio inizia il suo discorso con dolci sogni, e lo finisce con orribili incubi. Ora la regina Mab non sembra poi una creatura così dolce. In un certo senso, questa è una immagine di come l'intero Romeo e Giulietta si evolve, possiamo quindi dire che il monologo della regina mab è metafora della vita di romeo e giulietta.
Romeo inizia con un colpo di fulmine che si trasforma in una storia d'amore con giulietta. Questa storia, comunque, è infausta da qualsiasi punto di vista; e non solo perchè i Montecchi e i Capuleti sono odiati nemici, ma anche perchè Romeo e Giulietta sono troppo giovani per poter gestire una passione così forte come quella che nascerà la sera della festa in casa Capuleti.
Non e' un caso che Shakespeare inizi l'opera parlando delle due famiglie rivali, e non parlando d'amore ma di una rissa da strada. La Verona di Romeo e Giulietta è un posto violento dove non viè posto per un tale amore. Cosi' come il monologo della regina Mab, l'amore dei due veronesi inizierà dolcemente, e si concluderà ferocemente. Ecco perche' le ultime parole della scena sono cosi' significative.
Il suo senso di terrore, dopo lo strano comportamento di Mercuzio, è aumentato anzichè diminuire, e per la prima volta Romeo, in effetti, presagisce il suo destino, che gli eventi culmineranno con la morte, e che niente potrà essere fatto se non l'affrontare la morte con coraggio.
La regina Mab - Romeo e Giulietta shakespeare - Atto I Scena IV Queen Mab - Romeo and Juliet - Atto I Scena IV
Romeo: Stanotte ho fatto un sogno.
Mercutio: Anch'io.
Romeo: Ebbene, che cosa hai sognato?
Mercutio: Che coloro i quali sognano, spesso sono messi in mezzo
Romeo: In mezzo alle coltri, e sognano delle cose vere.
mercuzio monologo
Mercutio Ah! Allora, lo vedo,la regina Mab e' venuta a trovarti.
Essa è la levatrice delle fate, e viene,
in forma non più grossa di un agata
all'indice di un anziano,
tirata da un equipaggio di piccoli atomi,
sul naso degli uomini, mentre giacciono addormentati.
I raggi delle ruote del suo carro
son fatti di esili zampe di ragno;
il mantice di ali di cavallette,
le tirelle del piu' sottile ragnatelo;
i pettorali di umidi raggi di luna,
il manico della frusta di un osso di grillo,
la sferza di un filamento impercettibile;
il cocchiere è un moscerino in livrea grigia,
grosso neppure quanto la meta' del piccolo insetto tondo,
tratto fuori con uno spillo dal pigro dito di una fanciulla.
Il suo cocchio è un guscio di nocciola,
lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme,
da tempo immemorabile carrozzieri delle fate.
In questo arnese essa galoppa da una notte
all'altra attraverso i cervelli degli amanti,
e allora essi sognan d'amore;
sulle ginocchia dei cortigiani,
che immediatamente sognan riverenze;
sulle dita dei legulei, che subito sognano onorari,
sulle labbra delle dame che immantinente sognano baci,
su quelle labbra che Mab adirata spesso
affligge di vescicole perche' il loro fiato è guasto da confetture;
talvolta essa galoppa sul naso di un sollecitatore,
e allora, in sogno, egli sente l'odore d'una supplica,
talora va, con la coda di un porcellino della decima,
a solleticare il naso di un parroco mentre giace addormentato,
e allora egli sogna un altro benefizio;
talora ella passa in carrozza sul collo di un soldato,
e allora egli sogna di tagliare gole nemiche, sogna brecce,
agguati, lame spagnole, e trincate profonde cinque tese;
poi, all'improvviso, essa gli suona il tamburo nell'orecchio,
al che egli si desta di soprassalto,
e spaventato bestemmia una preghiera o due, e si riaddormenta.
Questa Mab è proprio quella stessa che nella notte intreccia
le criniere dei cavalli, e nei loro crini sozzi ed unti fa dei nodi fatali,
che una volta strigati pronosticano molte sciagure.
Lei è la strega, che quando le fanciulle giacciono supine,
le preme, e insegna loro per la prima volta a portare,
e ne fa delle donne di buon portamento.
Essa è colei...
Romeo: Taci, taci, Mercuzio, taci!
tu parli di niente.
Mercutio: E' vero, io parlo dei sogni,
che sono figli di un cervello ozioso,
generati da nient'altro che da una vana fantasia,
la quale è di una sostanza sottile come l'aria,
e piu' incostante del vento, che in questo momento carezza
il gelido grembo del settentrione, e, corrucciato,
se ne va via sbuffando, e volta la faccia
verso il mezzogiorno stillante di rugiada